La BoC e i tassi di interesse
Durante la conferenza stampa che ha fatto seguito al meeting di politica monetaria, il governatore dell’istituto Makclem ha spiegato le ragioni per cui la Bank of Canada ritiene prematuro pensare all’ipotesi di un taglio ai tassi di interesse.
L’istituto deve ancora normalizzare il proprio bilancio, perché rimangono ancora forti le preoccupazioni riguardo alle prospettive dell’inflazione, in special modo quella core, ossia il dato che esclude le componenti più volatili come alimentari ed energia. Fin quando l’inflazione non evidenzierà un duraturo e costante rallentamento, non si potrà parlare di taglio ai tassi di interesse.
I dati e le prospettive
Nel mese di gennaio la corsa dei prezzi al consumo ha frenato al 2,9%, Tuttavia tanto il dato annuale quanto quello core sono risultati superiori o pari al 3%. La Bank of Canada ritiene che l’inflazione rimarrà proprio verso il 3% per il primo semestre di quest’anno, mentre in seguito comincerà a frenare.
L’istituto ha manifestato preoccupazioni anche per la crescita economica del paese, che resta sostanzialmente debole, così come è debole anche la crescita dell’occupazione.
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La reazione del mercato
Dopo la decisione della Bank of Canada sui tassi di interesse, i mercati hanno comprato il dollaro canadese che ha così guadagnato terreno rispetto a quello americano, diventando terreno fertile per chi adotta strategie scalping 1 minuto. Il cambio USDCAD è sceso infatti verso quota 1,35 allontanandosi dal massimo di tre mesi, toccato appena nella giornata di ieri, anche grazie alla ripresa dei prezzi delle materie prime.
Anche la borsa canadese ha registrato forti guadagni in virtù dell’aumento dei prezzi delle commodities.