Curare l’incontinenza delle feci con la moderna chirurgia

Donna in controluce

Vi sono problemi di salute di cui si tende spesso a parlare malvolentieri, a causa dell’inevitabile imbarazzo che suscitano nell’affrontare certi discorsi. Un esempio emblematico è l’incontinenza delle urine, che non solo colpisce le persone anziane, ma anche persone ben più giovani, che tuttavia preferiscono cercare di affrontare col fai da te la situazione invece che esporla a un dottore.

A proposito di incontinenza, persino più grave è quella fecale, che pare colpisca una percentuale compresa tra lo 0,1 e il 5% degli adulti. Intorno al problema ruotano molti dubbi, ma a causa della vergogna chi ne è colpito spesso tende a creare intorno a sé una barriera di silenzio che finisce col precludere la possibilità di curarsi.

Ma ecco una buona notizia: chi è colpito da forme di incontinenza di feci non è più solo: esistono infatti centri specializzati che mediante tecniche mininvasive permettono di intervenire sulla funzionalità dello sfintere limitando notevolmente, se non addirittura risolvendo, il problema delle perdite alla radice.

Ottime sono ad esempio le possibilità di guarigione prospettate dal metodo THD Gatekeeper, tecnica chirurgica ambulatoriale eseguita in anestesia locale che permette al paziente di tornare a una vita normale già a distanza di poche ore dall’intervento (di norma eseguito in day surgery). L’operazione, sicura e di breve durata, è disponibile in strutture di tutta Italia fra cui Pavia, Roma, Modena e Verona (S. Bonifacio).

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