Verifica impianti di messa a terra: la nuova V3 della Norma CEI 64-8

Per svolgere in maniera adeguata il ruolo di verificatore degli impianti elettrici è importante possedere anche un’adeguata preparazione riguardante tutte le novità normative. Un principio fondamentale che Normatempo Srl osserva con estrema diligenza, e in ambito verifica impianti di messa a terra, e in quello relativo alle attrezzature di lavoro.

Il tema che andremo ad approfondire in questo articolo è la nuova edizione della Norma CEI 64-8 intitolata ”Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”. La variante 3 della norma in questione si riferisce agli ambienti residenziali e fornisce indicazioni dettagliate su come realizzare impianti elettrici residenziali a norma e più confortevoli.

In sostanza, essa definisce una nuova classificazione degli impianti, prescrivendo le caratteristiche specifiche che devono essere introdotte in materia di prestazioni, risparmio energetico e comfort abitativo. La variante, concepita in osservanza delle direttive comunitarie, si applica ai nuovi impianti elettrici e a quelli già esistenti in corso di ristrutturazione, eccetto quelli presenti in abitazioni storico-artistiche (D.lgs 42/2004) e le parti comuni dei condomini.

Dicevamo di tre livelli di impianto in ambito residenziale relativamente a funzionalità e fruibilità, che l’utilizzatore potrà scegliere nel momento in cui si rivolge all’installatore:

  • Livello 1: è quello base e fornisce indicazioni per migliorare la sicurezza dell’impianto (numero minimo di punti-luce, prese, interruttori differenziali ecc),
  • Livello 2: prevede componenti aggiuntivi oltre a quelli base, nonché servizi quali video-citofono, sistema anti-intrusione e controllo carichi;
  • Livello 3: prevede l’utilizzo della domotica, ovvero i più alti standard di comfort ed efficienza energetica.

La Norma CEI 64-8, inoltre, stabilisce che gli impianti elettrici di abitazioni residenziali sino a 75 mq siano dimensionati per una potenza impegnabile di almeno 3 KW, mentre per quelli superiori a 75 mq per una potenza di 6 KW o più, indipendentemente dal livello di prestazione.

Insomma, la nuova variante di questa norma porta vantaggi sia per l’installatore, che può certificare il livello di prestazione dell’impianto elettrico, sia per l’utilizzatore, che può conoscere i parametri del proprio impianto relativo alle performance. Verificarne la sicurezza a salvaguardia di beni e persone, invece, è compito di Normatempo, la cui competenza si estende anche alle verifiche periodiche attrezzature di lavoro.

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