Digital wealth management: intervista a Gian Maria Mossa, CEO di Banca Generali

Sono sempre più numerosi i servizi offerti nell’ambito del digital wealth management, ma se l’Europa è impegnata ancora nella fase di regolamentazione, realtà come Banca Generali hanno già investito nella ricerca di nuove soluzioni. Ne ha parlato il CEO Gian Maria Mossa a "Le nuove filiere della Finanza digitale".

Digital wealth management, il CEO di Banca Generali ospite di "Le nuove filiere della Finanza digitale"

Cosa sta cambiando nel settore del wealth management? È la domanda posta a Gian Maria Mossa, CEO di Banca Generali, durante uno degli ultimi appuntamenti di "Le nuove filiere della Finanza digitale". Promosso da "Repubblica" in collaborazione con Reply, il format è dedicato all’evoluzione del settore e ai nuovi asset come Digital Euro, token e cryptoasset. Il mercato sta profondamente cambiando, così come le esigenze dei clienti, alla ricerca di soluzioni di digital wealth management. "La più grande opportunità del nostro settore – ha dichiarato l’AD di Banca Generaliè legata alle piattaforme digitali. Per fare un esempio, quando la Apple ha introdotto il suo smartphone, l’innovazione non era nelle caratteristiche del prodotto in sé ma nell’introduzione al mondo delle app". Al momento, spiega Mossa, quasi la totalità delle realtà che operano nel private banking hanno iniziato a ragionare sull’adozione di meccanismi di opt-in e opt-out, ossia offrire la possibilità al cliente di scegliere le società su cui investire o da escludere nel momento in cui si sottoscrive un fondo di investimento. Anche Banca Generali sta puntando fortemente sul digital wealth management: "Se domani mattina con lo smart contract puoi arrivare a definire in modo decentralizzato cosa succede alla singola volontà del privato è possibile addirittura creare un secondo mercato. Si tratta di una grande occasione".

I progetti di Banca Generali per il digital wealth management

Ma se i privati sono già in piena corsa, sul tema del digital wealth management le istituzioni europee appaiono invece in netto ritardo. "Noi come Banca Generali stiamo investendo innanzitutto del tempo – ha detto Mossa – L’Europa sta aspettando la regolamentazione, secondo me un errore enorme". Diversa e nettamente più positiva la posizione dei regolatori italiani, aggiunge: organismi come la Banca d’Italia e la Consob si stanno infatti muovendo con grande interesse. "Noi ci interfacciamo con i player del mercato, il mondo accademico e con i regolatori – ha continuato il manager parlando delle iniziative messe in campo da Banca Generalie stiamo facendo due tipi di sperimentazione". La prima è la partnership con Reply e CeTIF sulla sandbox, "un’idea molto intelligente ma complessa soprattutto per i limiti regolamentari". L’altra iniziativa nel segno del digital wealth management riguarda invece la collaborazione con Conio: "Affrontiamo, sotto il profilo della sicurezza, temi come la custody, il wallet e l’exchange. Stiamo provando a ragionare su una banca che emetta la moneta elettronica, con una serie di merchant e un soggetto interno con funzione di custody e wallet, per creare un sistema di pagamento alternativo. Conio tuttavia è una delle poche realtà in Italia che sta cercando di fare qualcosa all’interno del sistema. Ci sono nodi importanti su cui lavorare – conclude Mossa – e la buona notizia è che in Italia i regolatori hanno anche un ruolo proattivo".

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