Guadagni delle valute: il Rublo continua a correre sul dollaro

La corsa dei prezzi del petrolio e del gas sta conferendo robustezza al rublo russo, che si riavvicina al livello più alto da giugno 2020, dopo aver registrato guadagni di quasi il 7% finora quest’anno rispetto al dollaro statunitense (Usd-Rub).

I guadagni della valuta russa

rublo russiaIl cambio tra Dollaro e Rublo rimane poco sotto la soglia dei 70, ma ha toccato anche quota 69,57 come non succedeva da 16 mesi. L’Indicatore Supertrend Doppio evidenzia in modo chiaro la forza relativa del Rublo nell’ultimo periodo.
La valuta moscovita registra guadagni recenti anche contro l’euro. Il cambio infatti è su quota 80,88, un livello visto l’ultima volta il 21 luglio 2020.

La spinta della banca centrale

L’ultimo impulso alla marcia del Rublo russo è arrivato dal recente meeting della banca centrale di Mosca. Settimana scorsa infatti la CBR ha sorpreso i mercati annunciando una stretta monetairia più vigorosa del previsto. Il tasso di interesse di riferimento è stato infatti alzato di 75 punti base, arrivando al 7,5%, il più alto da giugno 2019.
I mercati ipotizzavano un aumento di 50 bps, anche perché a settembre l’istituto centrale aveva già effettuato una stretta di 25 punti base.
Inoltre la banca centrale russa ha lasciato la porta aperta ad ulteriori aumenti.

Bisogna evidenziare che un tasso più alto spinge il rublo verso i guadagni, dal momento che aumenta l’attrattiva per gli investimenti in attività russe. Il rublo è anche sostenuto dai pagamenti delle tasse di fine mese, che spingono le aziende orientate all’esportazione a convertire parte dei loro ricavi per far fronte alle passività locali.

Il rally del petrolio

Ma è sorpattutto la corsa del petrolio e del gas ad aver avuto un effetto benefico sull’economia russa.
Il greggio Brent, un punto di riferimento globale per le principali esportazioni della Russia, è cresciuto costantemente negli ultimi due mesi. Osservano le quotazioni sui broker opzioni binarie non Esma (extra UE), si vede che ha raggiunto i massimi di 3 anni di $ 86 al barile a causa della scarsa offerta di output rispetto a una domanda che invece continua a crescere a ritmo sostenuto, per via della ripresa post-Covid1.

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