D: Come concepisci la festività del 25 Aprile e in che modo la vivi attivamente e in maniera compartecipe?
R: Questo giorno è molto sentito nel nostro Paese in quanto il senso di libertà e l’assenza dell’oppressione portarono a respirare un’aria nuova, dopo anni di timore. Dal mio punto di vista è un modo per omaggiare le persone del tempo, che hanno vissuto e sacrificato la loro vita per ottenere tutto questo. Questa data conserva la memoria di quello che raccontavano i miei nonni, ovvero momenti di paura ma anche di speranza nel potersi rincontrare un giorno. Quello che possiamo fare oggi è continuare a conservare questo ricordo e non sminuirlo né lasciarlo sbiadire con il tempo, tenendo sempre una luce accesa per riflettere su quello che è stato e che non deve ricapitare, anche se purtroppo in alcune parti del mondo continua ad esserci questo senso di negazione di libertà, ma soprattutto di pensiero.
D: Quali riflessioni di approfondimento ha generato e alimentato questo progetto che prima non avevi ancora valutato e considerato?
R: Il progetto mi ha condotto a riflettere ancora di più sull’importanza del riconoscere il coraggio delle persone, tenendo in considerazione anche le immagini che vediamo oggi, portandomi alla conclusione che, se vogliamo, possiamo ottenere quello che desideriamo, che sia la libertà o i propri sogni. Questo parallelismo, per quanto non può essere sullo stesso piano, si lega molto a quello che è riconducibile all’interno della mia pittura, dove questo senso di liberazione da ogni inibizione è fondamentale per poter esprimere la propria idea senza avere nessuna influenza esterna, credendo nei propri principi. Bisogna avere il coraggio di cambiare pur di andare contro quello che è presente, cercando di cambiare ed evolvere, in meglio, la realtà in cui viviamo.
D: Tra gli appartenenti alla tua generazione, tra i tuoi coetanei, come viene sentita la data del 25 Aprile? Ritieni che serva una maggiore sensibilizzazione e presa di coscienza sociale in generale per darle il giusto peso di valore?
R: Non ho nessun titolo di merito per dire come viene percepita questa festività tra i miei coetanei, perché non tutti siamo uguali e non tutti possiamo vedere le cose allo stesso modo. Credo che sensibilizzare questa data sia importante oltre che per la mia, anche per le altre generazioni. Ogni occasione è ottima per poter darle importanza e non soltanto durante il giorno stesso dell’evento. Dico questo perché la percezione che ho è quella di un affievolirsi già dal giorno seguente una volta passata, come ogni festività o ricordo. Questa data non deve essere elogiata solo dalla parte del popolo, ma anche da quella delle istituzioni perché credo che debbano essere le prime a dare l’esempio, farne comprendere nel miglior modo possibile il significato e magari non cavalcare l’onda del populismo con il rischio di macchiare questa straordinaria, quanto sofferta, ricorrenza.