Nota sulla Deliberazione della Giunta regionale sulla Formazione Professionale in Sicilia, da A.N.Fo.P, ASEF, ASSOFOR, CENFOP e FORMA

Nella Deliberazione n. 250 del 16 settembre 2014 della Giunta della Regione Siciliana sulla “Programmazione delle attività e semplificazione amministrativa del settore della Formazione Professionale, annualità 2014 – 2015 – Linee di indirizzo” , si legge della necessità di “adeguare l’Unità di costo standard per gli interventi formativi come già determinata dall’Amministrazione regionale relativamente agli interventi formativi erogati nel territorio regionale, al parametro medio come determinato a livello nazionale nell’ambito del PON YEI” (Piano Operativo Nazionale – Youth Employment Initiative).

Tale “deliberazione” sembra quindi confermare quanto sostenuto dalle Associazioni datoriali rappresentative delle Istituzioni Formative, A.N.Fo.P, ASEF, ASSOFOR, CENFOP e FORMA, che avevano già inviato il 15 settembre u.s. una nota congiunta all’Assessore Regionale Istruzione e Formazione Professionale e al dirigente Generale del Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale.

In particolare dalla nota, che alleghiamo, va sottolineato che “se si intende utilizzare, per gli interventi formativi il parametro come determinato a livello nazionale nell’ambito del PON YEI, sarà necessario tener presente, in maniera vincolante, che tale costo standard, come descritto dall’allegato D. 2.3. del PON YEI, è inequivocabilmente composto da 117 euro ora corso + 0,80 ora corso allievo. Si determinerebbe, ad esempio, in un corso per 20 allievi: 117 + 16 = 133 euro ora.  Se  si fa riferimento al documento di YG lo si deve adottare in toto”

Ecco il testo completo della nota:

Pur in presenza dell’accordo, a causa delle procedure da definire, anziché creare seri problemi di mobilità e incertezza occupazionale, anche in considerazione delle forti e pesanti criticità emerse da soluzioni “affidate a Soggetti esterni agli Enti, al fine di contenere i rischi relativi alla tenuta dei posti di lavoro, si ritiene porre alla Vostra attenzione alcune considerazioni che seguono…

Unità di costo standard.

Preliminarmente, si intende ribadire che l’unità di costo standard (UCS), è ormai una metodica sperimentata e consolidata a livello Europeo. La Corte dei Conti -Sezione di controllo per gli affari Comunitari e internazionali-, nella relazione speciale (deliberazione 4/2014 – semplificazione delle regole sui fondi strutturali) consiglia l’adozione di questo strumento.

Si evidenzia la necessità di individuare un parametro per l’UCS da adottare che non crei difficoltà procedurali e di riconoscimento. Riteniamo che se venissero ancora adottate le modalità di individuazione già validate si salvaguarderebbe tutti dall’incorrere in future problematiche. Una rideterminazione dell’Unità di costo standard, diversa da quella approvata nell’Avviso di riferimento cui afferiscono la prima, la seconda e la terza annualità comporterebbe procedure e documenti a supporto. In sintesi bisognerebbe non modificare la misura dell’UCS individuato nei documenti programmatori, prodotti certificati e validati dalle Autorità di riferimento regionali e comunitarie. Una eventuale nuova determina che ridefinisca il valore dell’UCS, contenente il metodo e strumenti certi utilizzati, dovrà essere approvato dal dirigente Autorità di Gestione che, nel firmarlo, attesta, assumendosene la responsabilità, che si tratta di un’UCS “definita in anticipo”, secondo “un metodo di calcolo equo, giusto e verificabile” (Regolamento CE 396/2009 che modifica l’art.11 par 3 del Regolamento CE 1081/2006). Inoltre a futura garanzia, riteniamo che sarebbe opportuna una sua “validazione” da parte delle Autorità nazionali e comunitarie. Lasciare il parametro così come indicato nell’Avviso da cui traggono origine le tre “annualità” è la scelta che mette di più in sicurezza il Piano ed evita possibili contenziosi e criticità che possono, anche nel futuro, inficiare le procedure con effetti devastanti in responsabilità e conseguenze gravi.

Se si intende utilizzare, per gli interventi formativi il parametro come determinato a livello nazionale nell’ambito del PON YEI, sarà necessario tener presente, in maniera vincolante, che tale costo standard, come descritto dall’allegato D. 2.3. del PON YEI, è inequivocabilmente composto da 117 euro ora corso + 0,80 ora corso allievo. Si determinerebbe, ad esempio, in un corso per 20 allievi: 117 + 16 = 133 euro ora. Se si fa riferimento al documento di YG lo si deve adottare in toto. Questa determinazione dell’UCS ha avuto peraltro anche una approvazione formale da parte della DG Occupazione di Bruxelles. Sarebbe improprio che una Regione la adottasse in modo parziale. Essa tra l’altro metterebbe in difficoltà il Governo (il Ministero del lavoro è titolare del PO Fse della Youth!) e tutte le altre Regioni italiane che come Organismi intermedi (sulla Youth, anche la Sicilia lo è) adottano quell’UCS nella sua interezza. Un parametro parziale – e comunque diverso – da quello adottato dal Ministero del Lavoro per la Youth Guarantee, potrebbe essere adottato dall’Amministrazione regionale, ma soltanto dopo un lungo e complesso iter di analisi e studio, che certifichi – come detto – che l’UCS sia giusta, equa e verificabile. Parametro che dovrebbe comunque essere nuovamente sottoposto alla Direzione Generale Occupazione dell’UE e comunque documentato nel metodo e negli indicatori, dati statistici, etc. e sottoscritto dal DG Autorità di gestione del PO Fse. Una ipotesi, al momento, di riduzione dell’UCS, renderebbe insostenibile, nei fatti e indipendentemente dalla volontà dei singoli soggetti, tutto l’impianto di un Accordo che è di per sé molto gravoso per le Istituzioni formative, sia per le procedure e i vincoli previsti, che per le pesanti deroghe alle regole imposte e agli impegni assunti in sede di progettazione e adesione all’Avviso 20/2011, che, Io ricordiamo, in materia di interventi formativi riveste il rango di lex specialis. Inoltre, tale deroga appesantirebbe enormemente la crisi occupazionale generale in atto e la tensione sociale del settore formazione professionale, vieppiù crescente, che non potrebbero essere riassorbite facilmente ed in misura significativa, come si chiede nell’intesa. Tale appesantimento è soprattutto ingiustificabile, visti i rischi insiti anche in quanto già esposto, anche per l’effetto di una possibile ingente mancata spesa e relativa certificazione delle risorse comunitarie, con conseguenti disimpegno e deficit di assegnazioni successive [tutte le Regioni Obiettivo Convergenza stanno usando i fondi PAC come progetti coerenti che saranno quindi certificati anche per questa programmazione del PO Fse 2007/14].

Oltre al parametro UCS, riteniamo vadano affrontate problematiche inerenti agli allievi: la possibilità di riservare anche per “FORGIO” una quota percentuale a soggetti che hanno superato i trentacinque anni, sia per offrire opportunità formative all’interno del Piano 2014/2015, a soggetti che altrimenti non avrebbero nessuna possibilità di fruire delle azioni formative, sia per sovrapposizioni temporali delle offerte rivolte ai giovani su diversi progetti e piani. Per le attività formative che prevedono interventi a favore dei soggetti diversamente abili, si evidenzia la necessità di adeguare il parametro per l’aggravio delle spese a supporto da sostenere (trasporto speciale, figure di supporto). Inoltre, come previsto, per meglio qualificare la nostra offerta formativa, si chiede di poter formulare le proposte, nell’ambito del monte ore che viene assegnato, con qualifiche, sempre ricomprese nel Piano approvato, ma rimodulando il progetto con corsi, sempre valutati, adeguandovi il numero alle richieste degli allievi.

Ragionevolmente, si potrebbe anche ipotizzare, per garantire i livelli occupazionali, preservando da un inevitabile pesante disagio e allarme sociale sia per il personale sia la qualità dell’offerta e la sostenibilità delle attività, avviare, al momento, il Piano quale riedizione delle annualità precedenti, anche per le difficoltà sopravvenute. Si potrebbe, attivate e rese disponibili nuove risorse (FSE – P.O. in chiusura e P.O. in fieri, ma certamente anche nel Piano Giovani e YG ) programmare e avviare azioni formative aggiuntive e/o a completamento (es. “implementazione” delle competenze, azioni di stage in contesto lavorativo simulato etc.).

Sempre disponibili ad approfondire questo e altri aspetti al prossimo incontro, ribadendovi la nostra richiesta di essere convocati.

Si ringrazia per l’attenzione prestata.

F.to Associazioni datoriali A.N.Fo.P, ASEF, ASSOFOR, CENFOP e FORMA

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