Tlc: F2i, guidata da Renato Ravanelli, dà il via a Irideos

F2i, guidata da Renato Ravanelli, investe di nuovo nelle tlc, con l’obiettivo di trasportare, custodire e proteggere i dati dei clienti.

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F2i: il progetto Irideos

Sono 150 milioni, in termini di equity, i fondi investiti finora sul progetto Irideos: F2i, guidata da Renato Ravanelli, ritorna a occuparsi di telecomunicazioni con un polo di servizi specializzati per le imprese, dotato di una dorsale in fibra ottica di proprietà che viaggia lungo le autostrade italiane. Entro fine luglio ci sarà l’avvio ufficiale del progetto, tramite la fusione delle tre realtà aziendali acquisite tra luglio 2017 e gennaio 2018: Infracom, McLink e Kpnqwest sono tre aziende con attività complementari, che si prestano a essere aggregate, con sinergie stimate nell’ordine di 10 milioni. Infracom si occupa di offrire soluzioni personalizzate a grandi clienti, disponendo di una forza vendita diretta, mentre McLink e Kpnqwest forniscono servizi alle PMI, con McLink che si appoggia a forze vendite indirette e ha prodotti più “standardizzati”. Le tre aziende contano in tutto 20 mila clienti e hanno un fatturato complessivo dell’ordine di 160 milioni, con un Ebitda di 30 milioni. Il progetto in cui si impegna F2i deriva dalla collaborazione tra il fondo infrastrutturale italiano (80% di Irideos) e Marguerite, che è invece un fondo europeo creato dalla Cdp italiana con le omologhe francese, tedesca, spagnola, la Bei e altre due istituzioni finanziarie polacche.

F2i: gli investimenti in ambito tlc

A guidare il polo dei servizi previsti dal progetto Irideos c’è Mauro Maia, ex senior partner di F2i , guidata da Renato Ravanelli: Mauro Maia era responsabile degli investimenti nel campo delle tlc e degli aeroporti per F2i. Presidente di Irideos è invece Alberto Trondoli: per il Presidente, la scelta delle prime tre aziende rappresenta “un set completo per offrire connettività in banda larga e ultralarga, data center e cybersecurity: l’obiettivo è trasportare, custodire e proteggere i dati del cliente”. I 15 chilometri di infrastruttura in fibra derivano per lo più da Infracom e in parte da McLink, in più esistono oltre duemila punti di accesso al backbone di proprietà e 10 data center sparsi sul territorio nazionale, tra cui l’hub di Caldera che è il maggior Internet Exchange Point con operatori italiani e internazionali. Il piano industriale è ancora in definizione, dato che il perimetro del gruppo si sta evolvendo. Si sta valutando l’acquisizione di PMI che operano nell’ambito cybersecurity, sul quale Irideos vuole investire particolarmente. Anche una realtà come Retelit potrebbe suscitare interesse, essendo dotata di asset in fibra complementari e avendo una presenza internazionale tramite il collegamento Bari – Estremo Oriente.

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